sabato 10 novembre 2012

PREDERBY DELLA CAPITALE



‎"Sono laziale da sempre, ho fatto 44 anni di stadio, e Francesco Totti era il mio nemico sportivo, calcisticamente e campanalisticamente non lo sopportavo. Poi l'ho conosciuto il giorno del funerale di Gabriele e ho scoperto una bellissima persona. Di quel giorno tremendo ho pochi ricordi nitidi, uno è la faccia di Totti. Non lo sapevamo nemmeno che sarebbe passato. Venne alla celebrazione evitando le telecamere e mettendosi in disparte senza dire parole. Nella stessa maniera in chiesa venne da noi per farci le condoglianze. Tante persone sono venute a stringerci la mano, a darci un abbraccio, tanti volti non me li ricordo, ma quello di Francesco si, e questo già dice tanto: era semplicemente dispiaciuto, toccato dal dramma che stavamo vivendo. Fu discreto, pudico, composto, sincero, queste cose un padre a cui hanno ucciso un figlio le capisce. Abbiamo avvertito la sua partecipazione al nostro dolore, stando sempre defilato, senza dire una parola tranne quel venire a cercarci per far vedere, ma solo a noi, che c'era pure lui il giorno del funerale di Gabbo."

[Giorgio Sandri, papà di Gabriele]

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